domenica 30 agosto 2009

Diario di Bordo Transiberiana - puntata Sette - l'ultima


Ci eravamo illusi di avere di fatto terminato la nostra avventura una volta arrivati a Vladivostok, ma così non è stato. Anzi! La mattina di venerdì ci alziamo alle 8 (ora locale, quindi l’una di notte a Mosca) per andare all’aeroporto. Facciamo il chek-in e quasi per caso vediamo un orario diverso sulla carta d’imbargo rispetto a quello della partenza. Scopriamo così che l’aereo ha tre ore di ritardo! Diventa così impossibile prendere l’aereo per Daniel e Alberto, per i quali iniziamo una ricerca su internet (biglietti poi comprati dalla cugina Michela svegliata nel cuore della notte!). Alla partenza però il ritardo diventa di 4 ore, per cui quando arriviamo a Mosca dopo più di 9 ore di aereo, anche il mio volo salta (visto che avremmo poi dovuto cambiare aeroporto…). Così inizia anche per me una ricerca dei biglietti fatta dall’Italia da Silvia. Ma per problemi tecnici vari, riesco a comprare il biglietto solo in aeroporto, sempre usando un operatore italiano, visto che tutti gli uffici delle compagnie sono ormai chiusi! Passiamo così la notte tentando di dormicchiare sotto le scomodissime poltrone delle sale d’attesa. E all’alba iniziamo a darci da fare per un altro problema. Il nostro visto è scaduto e a quanto pare va assolutamente rinnovato anche per un solo giorno. Iniziano così alcune ore di ricerca dei funzionari dell’ufficio consolare, che troviamo solo dopo aver mobilitato un sacco di persone. Un’addetta dell’ufficio informazione ci aveva anche avvertiti che in quanto italiani, saremmo sicuramente riusciti a risolvere il problema! Nel frattempo per un paio d’ore “facciamo squadra” aiutando anche un povero ragazzo keniota; anche lui ha perso l’aereo e non riesce a chiamare il fratello che vive a Volvograd (l’ex Stalingrado). In compenso il volo per Verona è diretto e l’arrivo previsto per le 17.
E’ quasi paradossale che gli unici spostamenti che hanno dato problemi sono stati quelli con gli aerei (con biglietti comprati da mesi) rispetto a quelli con i treni, organizzati sul posto e sul momento.
Italiani. Popolo di viaggiatori!

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